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Linea bio e valorizzazione delle produzioni locali con Caputo, produttore di frutta secca e disidratata dal 1930.
“Frutta secca in movimento”, è questo il nuovo pay off aziendale ideato dalla Vincenzo Caputo srl, storica azienda di Somma Vesuviana (Napoli), specializzata nella lavorazione e confezionamento della frutta secca e disidratata, che viene distribuita per l’80% nella grande distribuzione organizzata e per il restante 20% all’ingrosso, all’industria e al comparto Horeca. “Movimento” è appunto la parola d’ordine dell’impresa campana, “con un’attenzione specifica a ricercare il giusto equilibrio tra gusto e benessere”, sottolinea Pina Santucci, responsabile marketing dell’azienda napoletana. Un lavoro trasversale che porta Caputo da una parte a valorizzare produzioni locali all’insegna della tradizione ma sempre ponendo attenzione all’innovazione, dall’altra si mantiene aggiornata sulle nuove tendenze di consumo, che puntano soprattutto sui prodotti salutistici, tra cui si distingue in modo particolare proprio la frutta secca.
Un comparto quest’ultimo che nell’ultimo anno è cresciuto dell’11% come consumi, mentre per la Caputo i numeri parlano di un +20-25% del volume d’affari che si aggira attorno ai 15 milioni di euro. I cavalli di battaglia della ditta campana sono le principali referenze della frutta secca (noci, nocciole, mandorle, arachidi, anacardi, pistacchi, uvetta)e frutti disidratati e specialità del territorio, come la Nocciola di Giffoni IGP e la Noce di Sorrento.
“Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni per i nostri clienti ricercando sempre materie prime di alta qualità”, sottolinea Santucci. Per questo sono state lanciate diverse linee di prodotto tra cui l’ultima in ordine di tempo è “Ora Frutta”, linea biologica a marchio Caputo, in cui è inserita frutta italiana disidratata bio, con formati snack da 15 a 25 grammi e una comunicazione accattivante.
“Si tratta di una novità assoluta nel panorama italiano – precisa Santucci. L’assortimento cambia a seconda della stagionalità. Siamo partiti con mele, cachi e fragole. Poi proseguiremo con le pere. Nel 2018 – annuncia – ci saranno nuove referenze come arance, albicocche e altri ancora. Si tratta di prodotti ad alto valore aggiunto che consentono di consumare frutta in ogni momento della giornata e dell’anno con confezioni da portare ovunque, come “snack on the go”, biologico. E che dal punto di vista nutrizionale è equiparabile alla frutta fresca”.
L’azienda, otre ad essere particolarmente attenta alla comunicazione da una parte puntando sui social (con tra l’altro l’aggiornamento del sito web aziendale) e dall’altra sfruttando l’onda positiva del consumo di frutta secca, continua a lavorare molto sull’innovazione di prodotto con linee particolari come “Liberi”, mandorle, arachidi, pistacchi e anacardi tostati senza aggiunta di sale, seguendo il trend salutistico ma anche i consigli dell’Oms che indicano consumi di sale non superiore a 5 grammi al giorno.
Uno dei core business della Vincenzo Caputo è senza dubbio il comparto delle noci, che da sole rappresentano il 30% del venduto. Le Noci di Sorrento, prodotte in loco, sono uno dei loro prodotti di punta, “su cui abbiamo effettuato forti investimenti, dalla fase di selezione, calibratura e sterilizzazione realizzata con un moderno impianto di sterilizzazione che in pochi hanno in Europa”, spiega Angelo Ranieri, responsabile vendite della Vincenzo Caputo. Inoltre sono state rinnovate le confezioni del prodotto a marchio La Donnina con packaging moderno mantenendo però inalterata la tradizione del prodotto locale.
Alla Noce di Sorrento si affianca la varietà Chandler, originaria della California ma trapiantata sul territorio e inserita nella linea Noci dello Stivale brand della linea Che Bell’Italia con una confezione da 400 grammi. L’azienda è inoltre proprietaria di un noceto specializzato dove vengono coltivate la varietà Sorrento e la Chandler italiana.
“Da quest’anno – prosegue Ranieri – con un importante cliente abbiamo inserito anche la Chandler per lo sfuso. In linea generale nella frutta secca il prodotto sgusciato sta crescendo molto ma per le noci, il frutto in guscio va ancora per la maggiore”.
Agli ottimi risultati ottenuti con la Noce di Sorrento si affiancano quelli con la Nocciola di Giffoni Igp, nel consorzio della quale è presente la stessa Caputo. “Il prodotto certificato sta ottenendo notevole successo, anche nella marca del distributore e in linee premium”.
Fonte: Corriereortofrutticolo.it