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Giu
Largo Consumo: Intervista a Pina Santucci, responsabile marketing.
-Largo Consumo: Quale é lo stato dell’arte del settore della frutta secca? Come si é chiuso il 2014 e quali sono le previsioni per questo anno in corso per la sua azienda? La crisi generalizzata si é fatta sentire, o si vede finalmente la luce in fondo al tunnel?
Fortunatamente il comparto è sostenuto da numeri crescenti rispetto al 2013 (+8% a valore). Anche la Vincenzo Caputo Srl ha registrato un notevole incremento di fatturato rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le turbolenze dei mercati e l’aumento eccessivo del costo delle materie prime hanno prodotto una brusca frenata ai consumi, tanto che la maggior parte degli operatori ha riportato, di contro, una diminuzione dei volumi.
Questa situazione ha determinato un grandissimo sforzo delle imprese, finalizzato alla ricerca di nuovi clienti e al mantenimento degli stessi standard di sempre. In questo panorama la nostra azienda si è distinta per aver lasciato lo stesso spazio alla qualità dei prodotti che da sempre la contraddistingue, senza compromessi.
-Largo Consumo: Quali sono le criticità e quali i punti di forza del Suo comparto?
Tra le criticità maggiori riscontrate nell’ultimo periodo c’è sicuramente una tensione diffusa e generalizzata nei mercati delle materie prime, dove purtroppo non c’è stata previsione positiva per molti mesi. L’aleatorietà delle informazioni e il dollaro sempre più forte hanno contribuito ad una notevole riduzione delle marginalità.
Tra i punti di forza, invece, voglio sottolineare quanto spazio ancora sia disponibile nel comparto per le innovazioni di prodotto, come cambino in fretta gli stili di consumo in questo settore, e pertanto quante opportunità da comprendere e sfruttare si presenteranno nel prossimo futuro.
Per fortuna il nostro consumatore finale è ricettivo, pronto ad un consumo esperienziale, ogni volta diverso (dal fuori casa al salutistico). La nostra sfida è quella di fare in modo che i retailer ci lascino partecipare alla creazione di valore attraverso la proposizione continua di novità.
In questo contesto la stagionalità sembra diventare gradualmente un ricordo.
- Largo Consumo: Le ultime tendenze vedono lo spostamento dei consumi nella frutta secca dai picchi dovuti alle ricorrenze ad un uso più continuativo e destagionalizzato legato alle motivazioni di tipo salutistico. Concorda con questa lettura? Ritiene che alla Sua azienda stia accadendo lo stesso?
Concordiamo pienamente con questa lettura, tant’è che già da lunghi anni, tra le nostre attività di marketing, rientrano quelle che mettiamo in atto con il gruppo Nucis, che ha proprio l’obiettivo della diffusione della concezione della frutta secca come alimento salutistico. Siamo consapevoli che per incidere fortemente nel mercato di riferimento non basta un prodotto o un’azienda, c’è bisogno di far convergere tutti gli sforzi in un unico obiettivo: diffondere una nuova visione del prodotto e quindi una nuova percezione dello stesso. E’ per questo che abbiamo aderito al progetto Nucis insieme con i nostri competitor del comparto, perché esso è sostenuto da studi scientifici, divulgabili, veritieri e interessanti.
A mio avviso i due stili di consumo che le aziende devono controllare ed interpretare sono quello edonistico da un lato, e quello giornaliero-salutistico dall’altro. Unire queste occasioni significherà intercettare la maggior parte dei consumatori.
–Largo Consumo: Pensa che il cambio delle abitudini alimentari e l’introduzione in molte diete della frutta secca sia determinante per l’evoluzione del settore?
Come anticipato il supporto scientifico alla base di un cambiamento di abitudini è fondamentale: il consumatore consapevole sceglie di acquistare la frutta secca perché sa che fa bene. La sua dieta non è una forzatura da subire, ma una scelta. Scelta che viene riconfermata anche nello sport e nel tempo libero, non solo a tavola.
C’è tuttavia ancora tanto da fare per combattere l’obesità (specialmente infantile). E volutamente mi collego al leitmotiv di questa Expo 2015: nutrire il pianeta evitando gli sprechi e la denutrizione, lo sfruttamento delle risorse per rilanciare così il concetto di una alimentazione sana ed equilibrata per il singolo e per il pianeta.
–Largo Consumo: Secondo Lei il settore sta svolgendo una azione importante verso il consumatore in termini di marketing e comunicazione? O secondo lei il consumatore italiano é ancora disinformato? Quanto la Sua azienda investe in termini di marketing e comunicazione?
Decisamente si. Le aziende cominciano ad investire in modo costante nelle attività di sensibilizzazione oltre che di promozione in senso stretto. Possiamo sostenere che questa consapevolezza oggi ha raggiunto la massa, e che quindi il consumatore non è più disinformato come un tempo. Tuttavia l’Italia resta indietro rispetto ad altri Paesi perché manca la prontezza all’adeguamento tecnologico che permetterebbe una diffusione più veloce e capillare del messaggio.
A questo proposito anticipiamo che abbiamo realizzato un piano di investimento che coinvolgerà tutta la comunicazione d’impresa, dalla brand identity alle campagne social. Il tutto sarà implementato a partire da gennaio 2016.
–Largo Consumo: Quali sono le novità della Sua azienda per l’immediato futuro in termini di prodotto e packaging? Quali saranno nei prossimi anni i segmenti più importanti per la frutta secca?
Preferiamo non svelare i nostri piani futuri sui lanci di prodotto, ma possiamo annunciare che ce ne saranno almeno 2 per la prossima campagna…
–Largo Consumo: Ritiene il fuori pasto significativo per la performance dei consumi di frutta secca? Quali elementi possono far decollare il mercato?
Si, il consumo fuori casa è di fondamentale importanza: siamo passati dall’happy hour goliardico al pronto all’uso e allo snack “controllato” (che fa bene in determinate quantità). La sicurezza alimentare e la facilità di utilizzo diventano sempre più valori chiave e performanti.
–Largo Consumo: Biologico ed eco-sostenibilità, due vocaboli fin troppo abusati ma che sono ormai imprescindibili per gran parte dei consumatori. Nel suo settore sono importanti?
La fascia di consumatori sensibili all’ecosostenibile e al biologico (ricerca delle fonti di energia rinnovabile, incarti biodegradabili, ingredienti e colture bio) non è più circoscritta, ma chiede a gran voce che questi valori siano offerti dalle aziende a prezzi più accessibili. Gli alti prezzi infatti scoraggiano molti buoni propositi di acquisto.
Secondo la nostra visione aziendale, investire in questi campi è d’obbligo per la salvaguardia dell’individuo e dell’ambiente. Rientra, quindi, anche tra i nostri obiettivi per i prossimi anni.
Dott.ssa Pina Santucci
Resp Marketing
VINCENZO CAPUTO SRL
Tratto da Largo Consumo